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Codice Etico
Fondazione Antiusura “Santa Maria del Soccorso”

(approvato dal Consiglio Direttivo il 07.12.2021)

PREMESSA

INDICE

1.           Finalità e ambito di applicazione

2.           Destinatari

3.           Adozione del Codice etico

PRINCIPI ETICI E NORMATIVI

4.           Principi normativi (legalità, imparzialità, integrità e trasparenza)

5.           Centralità della persona

6.           Onorabilità e professionalità

7.           Volontariato

8.           Qualità del servizio

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO

9.           Conflitto di interessi

10.        Principi deontologici

11.        Ascolti e rapporti con i richiedenti

12.        Regalie, omaggi e altri benefici

13.        Utilizzo dei beni

14.        Sicurezza, salute e ambiente

RAPPORTI CON I PORTATORI DI INTERESSE

15.        Rapporti con i volontari e con i collaboratori esterni

16.        Rapporti con Enti ed Istituzioni

17.        Rapporti con i fornitori, gli interlocutori finanziari e del credito DISPOSIZIONI FINALI

18.        Modalità di diffusione

19.        Vigilanza e segnalazioni

20.        Sanzioni

 

PREMESSA

1.     Finalità e ambito di applicazione

Il presente Codice etico (di seguito “Codice”) reca i principi guida ed enuncia i valori che caratterizzano la Fondazione Antiusura “Santa Maria del Soccorso” (di seguito “FAU”), costituendo le regole di condotta per i suoi componenti sia all’interno sia nei rapporti esterni, coinvolgendo tutti i portatori di interesse. La piena adesione ai canoni di comportamento definiti si ispira al Codice del Terzo Settore e, ovviamente, alla Dottrina sociale della Chiesa. Il Codice definisce le responsabilità di ogni persona che collabora con la Consulta e ne incarna la missione volta a incentivare l’uso responsabile del denaro, mediante la promozione della solidarietà, il contrasto e la prevenzione del sovraindebitamento, dell’usura e dell’azzardopatia.

2.     Destinatari

Il Codice si applica a tutti coloro che operano o collaborano con la Fondazione (o FAU) e sono coinvolti, a vario titolo, nella realizzazione dei suoi obiettivi. Rappresenta la fonte di ispirazione per improntare ogni azione allo spirito di servizio, collaborazione e accoglienza, indirizzando i comportamenti di coloro che vi operano alla correttezza, scevri da ogni parzialità e da interessi personali anche potenziali, ponendo al centro la persona umana e la sua dignità.

3.     Adozione del Codice etico

Il Codice è stato deliberato dal Consiglio Direttivo della FAU, sentito il Collegio dei Revisori.

PRINCIPI ETICI E NORMATIVI

4.      Principi normativi (legalità, imparzialità, integrità e trasparenza)

Costituiscono imprescindibili regole di condotta il principio di legalità, che impone il rispetto delle norme di legge e regolamentari in ogni azione o atto posto in essere; il principio di imparzialità, che vieta favoritismi o disparità di trattamento; il principio di integrità, che, contando su una rettitudine assoluta, impedisce di perseguire fini personali o benefici privati; il principio di trasparenza, che impone di rendere conto del proprio operato con veridicità e completezza.

5.     Centralità della persona

Costituisce ineludibile principio di azione la centralità della persona umana, intorno alla quale deve ruotare ogni intervento di assistenza e sostegno sociale, garantendo il rispetto dei richiedenti in difficoltà, nello spirito della solidarietà cristiana e con la tutela della dignità personale, attraverso l’educazione economica, l’accompagnamento, la promozione della legalità e la conoscenza della Legge antiusura n.108/1996. Il servizio alla persona, ispirando i valori della sobrietà e della solidarietà, consente di proporre stili di vita personali e comunitari che sappiano formare a un uso responsabile del denaro, prevenire e contrastare il sovraindebitamento, il ricorso a prestiti usurari e la patologia dell’azzardo.

6.     Onorabilità e professionalità

Gli Amministratori e gli esponenti della FAU devono possedere i requisiti di onorabilità e professionalità richiesti dalla normativa di settore, in particolare dal D.M. Interno del 24 ottobre 2007, n. 220 e dalle successive modifiche e integrazioni; analoghi requisiti dovranno possedere i soggetti di nuova nomina.

7.     Volontariato

Nello svolgimento delle attività, la FAU si avvale quasi esclusivamente di volontari, iscrivendo detto personale in un apposito registro e conformandosi alla disciplina del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117, in particolare degli artt. 17, 18 e 19. Il volontario per libera scelta, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità, per rispondere ai bisogni delle persone e della comunità in genere, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro ed esclusivamente per fini di solidarietà. Al volontario possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l'attività prestata dietro richiesta della Fondazione.

8.     Qualità del servizio

L’azione e gli interventi sono improntati a rigore e accoglienza e, se possibile, con un impegno adeguato alle responsabilità di accompagnamento dei soggetti fragili, in modo da tutelare il prestigio e il buon nome della Fondazione, curando l’attenzione e il rispetto verso il prossimo nonché la collaborazione con i colleghi.

PRINCIPI DI COMPORTAMENTO

9.     Conflitto di interessi

L’azione della Fondazione e di chi in essa opera deve essere scevra da conflitti di interesse di qualsiasi natura, anche potenziali ovvero non patrimoniali (come l’intento di assecondare pressioni politiche o sindacali). Si deve riconoscere in anticipo ogni possibile situazione di conflitto, per evitare il coinvolgimento di propri interessi personali o finanziari, diretti e/o indiretti. In ogni caso va evitata con l’astensione da attività o da votazioni che possano determinare incompatibilità proprie o di parenti entro il quarto grado.  I professionisti che operano in favore di persone assistite dalla Fondazione non possono: a) ricevere incarichi da altri soggetti aventi rapporti diretti/indiretti con la FAU e i suoi assistiti (a mero titolo esemplificativo, Banche, Società finanziare, etc.) e riguardanti le medesime situazioni affidate alla tutela della stessa; b) instaurare rapporti di carattere professionale con le persone richiedenti aiuto alla FAU, con le quali sono entrate in contatto in virtù del rapporto con la stessa.

10.  Principi deontologici

Nelle azioni svolte nell’ambito della Fondazione assumono valore cogente il principio di riservatezza, che vieta di rendere pubbliche le informazioni ottenute per ragioni di ufficio e divulgare le notizie apprese nell’esercizio delle funzioni di ciascuno, nel rispetto del segreto d’ufficio e proteggendo i dati di cui si è in possesso, nell’ambito delle disposizioni sulla tutela della privacy di cui al Reg. UE n. 2016/679 (GDPR) e del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196; il principio di correttezza, che implica di assolvere i propri compiti con il massimo della obiettività, equità, celerità, diligenza e onestà, trattando gli affari in modo puntuale ed esaustivo; la funzione di conformità, che impone di dare seguito alle direttive e alle indicazioni degli organi direzionali; il principio di responsabilità, che deve ispirare anzitutto i richiedenti, con l’impegno a dichiarare interamente la propria condizione e, successivamente, a onorare il finanziamento ricevuto; riguarda ogni soggetto che opera nell’ambito della FAU, nonché gli interlocutori finanziari e istituzionali così che adottino comportamenti giusti e virtuosi; il principio di proporzionalità, che comporta che l’aiuto deve essere commisurato alle effettive necessità e alle possibilità di restituzione.

11.  Ascolti e rapporti con i richiedenti

Nei rapporti con coloro che si rivolgono alla Fondazione, ogni operatore deve assicurare, senza pregiudizi, la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi per i richiedenti o comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale. L’ascolto deve essere fondato sull’assenza di pregiudizi personali e sulla competenza tecnica comprendente la ricerca di un rapporto empatico con i richiedenti.

12.  Regalie, omaggi e altri benefici

I soggetti che a vario titolo operano nell’ambito della Fondazione non accettano, per sé o per altri, regali o altre utilità. Parimenti i soggetti sopra indicati non utilizzano il proprio operato per ricevere benefici, incarichi o per conseguire altre posizioni di vantaggio da parte di coloro con i quali abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, rapporti volti a fornire un sostegno o un qualsiasi intervento.

13.  Utilizzo dei beni

I beni e gli strumenti della Fondazione devono essere utilizzati unicamente nell’esercizio dell’attività lavorativa, per il raggiungimento delle finalità e della missione solidaristica. Gli operatori dovranno avere la massima cura dei beni e degli strumenti loro affidati e farne uso con perizia e diligenza, in modo conforme alle regole.

I beni e le risorse di proprietà della Fondazione, incluse le risorse informatiche e di rete, non possono essere utilizzati per finalità diverse da quelle indicate. In nessun caso, potranno essere utilizzati per attività personali, o attraverso comportamenti potenzialmente in grado di alterarne il funzionamento.

14.  Sicurezza, salute ed ambiente

La Fondazione cura i valori della sicurezza sul lavoro, della tutela della salute e dell’integrità delle persone, nonché qualsiasi altra misura a protezione di ospiti, visitatori, volontari, e collaboratori a qualsiasi titolo. Cura, altresì, le misure di protezione dell’ambiente, ponendo tutte le accortezze per prevenire i rischi e migliorarne la sostenibilità.

RAPPORTI CON I PORTATORI DI INTERESSE

15.    Rapporti con i volontari e con i collaboratori esterni

La Fondazione attribuisce alle persone un ruolo determinante per il funzionamento e per il conseguimento dei propri scopi sociali.

La Fondazione, per qualunque decisione relativa al rapporto di collaborazione con i propri volontari, collaboratori esterni e operatori sociali, si impegna a diffondere e consolidare una cultura della sicurezza, sviluppando la consapevolezza dei rischi, promuovendo comportamenti responsabili e operando per preservare, con azioni preventive, la salute e la sicurezza dei medesimi.

16.  Rapporti con Enti e Istituzioni

La Fondazione dedica le proprie energie a massimizzare i benefici per l’intera comunità, in termini di disponibilità e qualità dei servizi offerti. In relazione a tale premessa, i rapporti con la Pubblica Amministrazione, le Organizzazioni territoriali e le altre Istituzioni, gli Organi di informazione e gli Enti ecclesiali saranno curati dal Consiglio Direttivo o da persone da questo espressamente autorizzate. Tali rapporti saranno improntati alla leale e costruttiva collaborazione, a chiarezza, trasparenza e professionalità e nel riconoscimento della rispettiva autonomia di iniziativa e di giudizio, nell’ambito dei ruoli e della responsabilità di ciascuno. Le iniziative saranno condotte, come già detto, in conformità al Codice del Terzo Settore e alla Dottrina sociale della Chiesa incentivando l’uso responsabile del denaro mediante la promozione della solidarietà umana.

17.  Rapporti con i fornitori, gli interlocutori finanziari e del credito

Le procedure riguardanti la stipula di contratti di qualsiasi natura o il conferimento di incarichi professionali devono garantire il rispetto delle norme di legge e delle disposizioni del Codice e avvengono sulla base di una valutazione che tenga conto della qualità, del prezzo e dell’affidabilità della controparte, prescindendo da eventuali rapporti di tipo personale, familiare e/o professionale. La Fondazione rispetta le disposizioni, per quanto applicabili, in materia di concorrenza, astenendosi dal porre in essere comportamenti ingannevoli, prestando particolare cura a evitare comportamenti collusivi o conflitti di interesse con interlocutori finanziari e del credito.

DISPOSIZIONI FINALI

18.  Modalità di diffusione

Il Codice sarà consegnato a tutti i destinatari o inviato mediante e-mail e pubblicato sul sito. Sarà altresì affisso alla bacheca della nostra sede e negli eventuali uffici decentrati.

Al Consiglio Direttivo è affidato il compito di diffonderne la conoscenza e la comprensione, i valori e le responsabilità di cui si richiede il puntuale rispetto. Dialogo e partecipazione saranno quindi indispensabili strumenti per condividerli.

19.  Vigilanza e segnalazioni

Il rispetto delle prescrizioni del Codice è affidato alla prudente, ragionevole e attenta sorveglianza di ciascuno dei destinatari. La rilevazione di fatti e circostanze anche potenzialmente in contrasto con i principi, i valori e le regole di condotta del Codice dovrà essere oggetto di circostanziata segnalazione, per iscritto e indirizzata, mediante e-mail, al Consiglio Direttivo della Fondazione. Qualora sia coinvolto un componente del Consiglio, la segnalazione dovrà essere rivolta al Collegio dei Revisori.

20.  Sanzioni

La violazione dei principi, dei valori e delle regole di condotta del presente Codice da parte dei destinatari dello stesso comporterà l’adozione di provvedimenti proporzionati alla gravità e alla recidiva della condotta, sino alla risoluzione dei contratti e/o dei rapporti di collaborazione e all’adozione di misure interdittive  e alla segnalazione all’eventuale Ordine di appartenenza.